“LEYLA GENCER MI ASCOLTÒ E DISSE: FINALMENTE UNA VOCE CHE RIEMPIE LA SCALA”

Il giovane basso milanese, che interpreta la parte del Re in “Aida”, studiava scultura all’Accademia di Brera ma aveva già la musica nel sangue - “Fu il maestro Giulini a consigliarmi di iscrivermi al Conservatorio” - “All’Accademia della Scala ho trascorso un periodo bellissimo, con grandi insegnanti” - “Di Parma mi piace la spontaneità della gente”.

di PAOLO ZOPPI

Fare il sovrano e farlo bene non è affatto facile e comporta quell’autorevolezza che, non disgiunta dall’autorità di cui è investito, lo faccia amare dai suoi sudditi. Anche la finzione scenica ha le sue regole e se si vuol rendere al meglio questa figura, autorevolezza e autorità devono trasparire in modo risoluto ma attraente, deciso ma persuasivo.

Che poi il re in questione sia in parte sottomesso ad altra autorità è tutta un’altra cosa. E autorevole è stato Carlo Malinverno, giovane basso milanese che è stato e sarà per tutte le recite in programma al Regio di Parma, al “Valli” di Reggio Emilia e al “Pavarotti” di Modena il Re nella produzione di Aida che ha inaugurato la stagione invernale del Teatro Regio.

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